La meravigliosa idea di Wooh Na-young

E se i personaggi delle fiabe occidentali indossassero i vestiti tradizionali coreani?

di Maria De Riggi

L’illustratrice sudcoreana Wooh Na-young, conosciuta con lo pseudonimo di Obsidian, ha catturato l’attenzione internazionale ridisegnando, secondo lo stile tradizionale coreano, i personaggi delle fiabe occidentali.

I disegni sono tutti bellissimi, dai colori vivaci e ricchi di dettagli.

Le protagoniste indossano l’Hanbok, il tradizionale abito coreano in uso durante il periodo della dinastia Joseon.

In particolare Alice nel paese delle meraviglie, che fa parte della serie Fairytales – fiabe occidentali in Corea, è stato trasformato in un film d’animazione. Film che è stato proiettato al più grande festival di animazione della Danimarca mentre il dipinto è esposto nella Galleria KF nel centro di Seoul.

Alice Indossa un hanbok bianco e una gonna blu cielo. I capelli neri sono raccolti in due lunghe trecce e adornati dal caratteristico fermaglio, il cheopji, che abbellisce la pettinatura.

Accanto a lei, il coniglio indossa anch’esso l’hanbok e il cappello tradizionale Gat.

Da quel momento Wooh Na-young ha iniziato a collaborare con Netflix, con la Disney e la Marvel.

Recentemente ha anche realizzato la cover di Maleficent 2.

Obsidian afferma che non è stato facile arrivare a trovare il proprio stile.

È stato un viaggio alla ricerca di sé stessa.

Tutto è incominciato dal suo interesse per l’hanbok, anche se all’inizio pensava fosse solo un vestito fuori moda delle vecchie generazioni. È stato grazie ai meravigliosi disegni dell’artista di Manga giapponese  Smeragi Natsuki, autrice famosa perché nelle sue opera ritrae la storia cinese e coreana, le è venuta l’idea di abbinare questo interesse ai racconti folkloristici e alle favole.

Dopo aver lavorato per dieci anni nel settore dei videogiochi, Obsidian era alla ricerca della propria espressione, della propria identità artistica.

Essendosi laureata in pittura orientale all’Università Ewha Womans, l’artista si era chiesta spesso a che fosse servito studiare pittura orientale. Quando però ha unito il frutto dei suoi studi all’uso del digitale, ciò che ne è scaturito è qualcosa di unico che cattura l’immaginario.

Ci sono voluti sei mesi per completare l’opera Alice nel paese delle meraviglie, ma secondo l’autrice ne è valsa la pena, perché l’ha aiutata a trovare l’energia per percorrere la sua nuova strada.

Wooh Na-young si emoziona quando le dicono che grazie ai suoi disegni le persone hanno scoperto o riscoperto l’interesse per il tradizionale hanbok. Ammette che è proprio così che vuole essere ricordata, come qualcuno che mostra la bellezza del costume e la cui arte rende felici le persone.bo

Una nota: L’hanbok (한복) è l’abito tradizionale coreano che ha radici molto antiche. È indossato nelle occasioni formali e tradizionali come feste, celebrazioni e cerimonie. È caratterizzato da colori vivaci e linee semplici senza tasche. Anche se il termine significa letteralmente “vestito coreano”, l’hanbok di solito si riferisce specificamente agli indumenti del periodo di Joseon.

È possibile ammirare altre opere di  Wooh Na-young sul sito ufficiale dell’artista, QUI.

Credit foto woohnayoung.com

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My Holo Love – 나 홀로 그대

Una donna sola, un uomo imperfetto e un’intelligenza artificiale empatica e sensibile, danno vita a una storia d’amore ricca di emozioni, diversa e toccante.

di Donatella Perullo

Titolo: My Holo Love – 나 홀로 그대 (Na Hollo Geudae)

Genere: Sci-Fi /Romance

Sceneggiatura: Ryu Yong-jae

Regia: Lee Sang-yeop

Paese di Produzione: Corea del sud

Anno di messa in onda: 2020

Numero episodi: 12 – durata per episodio: 50 minuti circa.

Dove vederlo: Netflix

Main Cast:

Yoo Hyun-min (Nan-do/ Holo)

Go Sung-hee (Han So-yeon)

Choi Yeo-jin (Go Yoo-jin)

Hwuang Chan-sung (Baek Chan-sung)

Go Yoo-jin (Choi Yeo-jin) è l’amministratrice delegata di un’azienda tecnologia all’avanguardia. Ha appena presentato un nuovo prodotto, un paio di occhiali che permettono di interfacciare con Holo, un ologramma dall’aspetto di un uomo. Holo sembra destinato a diventare indispensabile per gli utenti, poiché è in grado di risolvere qualsiasi problema, anche quelli interiori. Al ritorno dalla conferenza, Yoo-jin è inseguita dagli scagnozzi di una ditta avversaria che tentano di rubare il prototipo. Il creatore di Holo è Nan-do (Yoo Hyun-min), un giovane scienziato dal passato misterioso che vive rintanato nel suo laboratorio. Egli ha dato a Holo le sue sembianze e tiene all’invenzione quasi come a un virtuale gemello. Così, per salvarlo, ordina a Yoo-jin di dare gli occhiali a un passante e di far scegliere da Holo a chi essere affidato.

Tra la folla l’ologramma sceglie Han So-yeon (Go Sung-hee), e chiede a Yoo-jin di nascondere gli occhiali nella borsa dell’inconsapevole ragazza.

Han So-yeon è una giovane affetta da prosopagnosia e per questo è molto chiusa in se stessa. (NdA: la prosopagnosia è una patologia colpisce il 2% della popolazione. È detta anche cecità facciale poiché provoca l’incapacità di riconoscere le facce delle persone). La ragazza vive una vita piuttosto solitaria e per lei sono problematiche anche le interazioni con i colleghi. Per questo è considerata superba ed è spesso emarginata. Quando indossa per la prima volta gli occhiali e con sua grande sorpresa si trova dinanzi a Holo, di primo acchito lo crede un fantasma. Non impiega molto, però, a capirne l’immenso valore e, bisognosa di attenzioni e amicizia, si affeziona molto in fretta a Holo.

“Sono fatta così. Da fuori sembro normale, ma in realtà sono piena di difetti. Non merito di amare né di essere amata.” (Han So-yeon)

L’ologramma ha maniere gentili, un modo delicato di esserle vicino e inizia a sostenerla e aiutarla anche nelle piccole cose della vita quotidiana.

Grazie ai suggerimenti di Holo, presto Seo-yeon riesce anche a eludere il suo handicap, a integrarsi con i colleghi e a sentirsi meno sola.  Durante la convivenza, tra Holo e Seo-yeun nasce un rapporto speciale, di affinità di animi. Un sentimento che andrà oltre la semplice amicizia e che rivelerà aspetti dell’intelligenza artificiale che sorprenderanno persino Nan-do.

Chi aveva tentato di rubare Holo, torna però all’attacco. Nan-do sarà così costretto a uscire dall’ombra per proteggere la sua creatura e anche Seo-yeon, che ha imparato a conoscere attraverso gli occhi di Holo. Nan-do che per traumi passati si è chiuso al mondo e rifiuta i sentimenti, scopre, infatti, di sentirsi attratto da lei. Soprattutto, però, inizia a scoprire se stesso.

Riuscirà l’imperfetto Nan-do a competere per l’amore di Seo-yeon con l’animo artificiale eppure sensibile di Holo? Tra misteri del passato, colpi di scena e inseguimenti mozzafiato, My Holo love si candida per essere, nella mia classifica personale, uno dei drama più accattivanti della prima parte del 2020.

My Holo Love è leggero, divertente, emozionante e parte da un’idea diversa dal solito. Allo stesso tempo, però, mantiene una delle caratteristiche peculiari dei drama Coreani, fornendo diversi spunti di pensiero.

Quanto siamo soli a questo mondo? Quanto bisogno abbiamo di contatto umano e quanto la tecnologia può sopperire a queste nostre mancanze?  Inoltre: Usiamo in modo cosciente i mezzi a nostra disposizione? Siamo certi di essere noi ad avere il controllo e non, invece, di essere sorvegliati in ogni momento della nostra vita?

“Sono contento che tu sia fatta così perché sono come te. […]Sono sempre stato solo e non ho mai amato nessuno.[…] Tu forse odi i tuoi difetti, ma per me sono le cose che ti rendono speciale. È perché siamo imperfetti che ci siamo incontrati. ” (Nan-do)

Per quanto mi riguarda, queste domande me le sono poste tutte, ma riflessioni a parte, durante la visione mi sono divertita.

Ammetto, inoltre, di essere caduta nella trappola sentimentale di Holo. Non dimenticherò con facilità questa AI dall’animo generoso e gentile che in più di un’occasione si mostra più comprensiva degli umani. Riconosco anche, però, di essermi innamorata della fragilità di Nan-do e del suo lottare per mostrarsi inespugnabile alle sofferenze e ai sentimenti. Così come mi sono intenerita per la fragilità e il desiderio d’amore di So-yeon e, allo stesso tempo, compiaciuta per il suo coraggio.

Sta di fatto che, appena finita la visione, il mio primo pensiero è stato quello di desiderare di poter avere un Holo tutto per me. Ammetto che se esistesse un’innovazione così, sarei la prima cliente della GioLab. Insomma, non mi sorprende che su google My Holo Love abbia una valutazione del 98% di like.

Questo è di certo merito anche della splendida interpretazione del fascinoso Yoo Hyun-min, perfetto nei due ruoli così diversi tra loro e della bella e brava Go Sung-hee. Inizierò a seguire con attenzione entrambi e cercherò altri loro drama.

Un’ultima nota: nonostante le due storie siano completamente diverse, per alcuni aspetti e qualche scena, My Holo Love mi ha ricordato Healer. Quello è un altro drama che ho amato moltissimo e ritrovare sprazzi di emozioni simili, ha sicuramente contribuito a farmi amare My Holo Love.

Le Ost sono come sempre ottime e mantengono il ritmo della storia. Tra tutte la mia preferita è Love again – (Feat KLAZY) cantata da Ji Pyeong Kwon. È finita subito in playlist perché possa riportarmi ogni volta che ne avrò voglia, nelle atmosfere di My Holo Love.

La mia valutazione
9.5/10
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Are you in love?-사랑하고 있습니까?

Un uomo bisbetico, una ragazza desiderosa d’amore e un libro magico creano l’alchimia giusta per un romance leggero.

di Donatella Perullo

Titolo: Are you in Love? –  사랑하고 있습니까?

Genere: Romance/Fantasy

Regia: Kim Jung-know

Sceneggiatura: Kim Jung-know

Paese di produzione: Corea del Sud

Durata: 107 minuti

Data di rilascio: 25 marzo 2020-05-29

Dove vederlo: Viki

Main Cast:

Kim So-eun (So-jeong)

Sung Hoon (Seung-jae)

Kim Sun-woong (Byeong-oh)

Kim So-hye (An-na)

Lee Pan-do (Gi-hyeok)

Pyun Bo-seung (Il vicino di casa)

La giovane So-jeong (Kim So-eun) ha una vita piuttosto complicata, ma cerca di affrontarla con dignità. Vive con sua madre che è malata di Alzheimer e durante il giorno, per lavorare, la affida alle cure di un’amorevole badante. La ragazza è una pasticciera e lavora presso la caffetteria di Seung-jae (Sung Hoon) dove cerca di impegnarsi al massimo. Nonostante ciò, a causa delle preoccupazioni e dello stress, i suoi risultati non sono sempre dei migliori. Seung-jae è molto esigente con lei e non proprio gentile.  Questo deprime non poco So-jeong che ha in segreto un debole per il suo datore di lavoro. Una sera nella quale la giovane è sola, nel locale entra una donna misteriosa. È anziana, vestita in modo eccentrico e ha un cappello che le copre il volto.

So-jeong ne è intimorita, ma fuori piove a dirotto e quando l’altra le chiede di restare nel locale per ripararsi, lei acconsente. Per ricambiare la sua gentilezza, l’anziana le dona un libro intitolato “Sei innamorata?” e le dice che potrà ottenere da esso qualsiasi risposta riguardo alla propria vita amorosa. La prima cosa che la ragazza chiede al libro è se troverà mai l’amore. La risposta che riceve è che presto avrà molti pretendenti. So-jeong non prende sul serio la cosa, ma il mattino seguente, quando esce per andare al lavoro, riceve attenzioni da più di uno sconosciuto.

Da questo momento la vita di So-jeong inizia a cambiare e anche l’atteggiamento del bel Seung-jae nei suoi confronti, non sarà lo stesso di prima. Quanto, le profezie del libro aiuteranno la ragazza? La sua vita sarà più semplice? Riuscirà a conquistare il cuore del suo capo?

“Un giorno mi sono ritrovato ad amare lei. Non posso farci nulla.” (Seung-jae)

Are you in Love? il cui titolo in rete è “Are we in love?”, è leggero, adatto per intervallare la visione tra due drama, soprattutto se impegnativi. La trama non è originalissima e ha più di una falla, ma se non si hanno grosse aspettative, nel complesso il film si lascia guardare.

Confesso che nel momento in cui So-jeong inizia a essere corteggiata da sconosciuti, per strada e sul posto di lavoro, ho provato un po’ di fastidio, come se quelle attenzioni fossero molestie, più che corteggiamento e forse è proprio così. Gli improvvisi pretendenti di So-jeong sono importuni e poco affascinanti e il loro comportamento trasmette allo spettatore il disagio provato dalla protagonista. Fatto sta che quel segmento del film sembra quasi voler spiegare agli uomini come non comportarsi con una donna, soprattutto se sconosciuta.

Per quanto riguarda i due protagonisti… avevo visto Kim So-eun in Boys over the flover e mi era piaciuta, qui invece non mi ha convinta. Anche Sung-hoon, la cui interpretazione avevo apprezzato in Oh my Venus e un po’ meno in My secret romance, qui non mi ha persuasa. Da un certo punto in poi, però, ho trovato il suo personaggio più convincente di quello di So-jeong. Forse la colpa è della scarsa chimica tra i due, ma anche della trama che sotto più di un aspetto è piuttosto carente.

In questo contesto, incredibile ma vero, neanche il fulcro della storia, il libro magico, riesce a trovare la giusta contestualizzazione e l’ipotesi sulla sua origine e sulla sua uscita di scena, resta affidata alla libera interpretazione dello spettatore. Io ho tratto le mie conclusioni che per ovvie ragioni non posso riferirvi, ma è probabile che ognuno avrà la propria teoria alla fine del film.

Are you in Love? è, insomma, un film poco impegnativo,  dal quale non aspettarsi che un po’ di distrazione e al quale approcciare senza troppe pretese.

La mia valutazione
3/10
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I Webtoon – storie che sempre più spesso ispirano i Drama

Scopriamo di più su questa tecnica narrativa diventata un’importante fonte d’ispirazione per il mondo dei drama coreani.

di Donatella Perullo

Articolo aggiornato il 27 maggio 2021

Così come la cinematografia americana dà spazio agli eroi dei comics, sono anni ormai che il mondo dei Drama attinge storie da webtoon di successo. Nell’ultimo periodo questa scelta è diventata più frequente. Sono sempre di più, infatti, le sceneggiature di drama tratte da questo genere di fumetti e, devo dire, con ottimi risultati. Ne ho visti diversi, molti li ho apprezzati, altri li ho in lista e conto di recuperarli presto. L’ultimo drama tratto dall’omonimo Webtoon che ho visto e amato molto è Itaewon Class (del quale, volendo, potrete leggerne QUI la mia recensione). Non tutti gli appassionati di drama, però, sanno con precisione cosa sia un webtoon e quali siano le origini di questo genere artistico. Per questo e soprattutto per mia cultura personale, ho pensato di approfondire l’argomento.

I Webtoon (웹툰) sono un tipo di fumetto digitale nato nel 2003 in Corea del Sud. La parola nasce dall’unione dei termini Web Wide Web e Cartoon. All’inizio per lo più sconosciuti all’estero, con il tempo, grazie anche alla lettura attraverso smartphone,  hanno avuto un’impennata di popolarità internazionale. Con il crescente successo dei Webtoon, in Corea del Sud la stampa dei tradizionali Manhwa cartacei è gradualmente diminuita al punto che nel 2006 il mercato dei webtoon ha superato quello dei Mahnwa cartacei.  Ad oggi, oltre tre milioni di utenti coreani hanno pagato per accedere a Mahnwa online e dieci milioni di utenti hanno letto Webtoon gratuiti. Alcuni Webtoon sono infatti free, ma hanno un limite di pagine leggibili al giorno. Altri prevedono la visione gratuita di un certo numero di capitoli al giorno e la lettura dei successivi a pagamento.

La principale piattaforma di Webtoon, che annovera la maggior parte dei più grandi successi del genere, è la Naver Webtoon, seguita dalla Daum Webtoon.

Fino a tutto il 2014, la Naver ha pubblicato un’enorme quantità di opere. Tra il 2015 e il 2016 il numero dei nuovi Webtoon editi dalla piattaforma è, invece, drasticamente diminuito. Nonostante ciò, la Naver domina ancora il mercato dei Webtoon con oltre trentacinque milioni di utenti mensili.

All’inizio, i Webtoon erano suddivisi in due sole categorie: quelli adatti a tutte le fasce d’età e quelli destinati a un pubblico maggiore dei diciotto anni. La Corea del Sud ha, però, leggi sulla censura diverse per le pubblicazioni online rispetto a quelle cartacee. Questo ha fatto sì che la produzione di Webtoon di natura pornografica o violenti aumentasse esponenzialmente.

Ciò ha reso necessario impedirne la lettura a utenti di determinate fasce d’età. Per tale motivo, nel maggio del 2019 Naver e Daum hanno istituito il Webtoon raiting system. La scala di valutazione implementa il sistema di valutazione dei webtoon e li divide in quattro categorie:

  • adatta a tutte le età;
  • destinata a un pubblico dai dodici ai quattordici anni;
  • indirizzata a lettori dai quindici ai diciotto anni;
  • rivolta ai lettori dai diciannove anni in su.

Tre cose distinguono i Webtoon dai normali fumetti.

  • Ogni episodio è pubblicato su una lunga striscia verticale, come su una tela infinita,anziché su più pagine. Ciò rende più facile leggerli su smartphone o su computer. 
  • La gran parte dei Webtoon sono a colori anziché in bianco e nero come i Mahnwa. Alcuni Webtoon hanno musica di sottofondo e animazioni riprodotte durante lo scorrimento dei capitoli.
  • A differenza dei comic americani, poi, i Webtoon sono sempre disegnati da un unico autore. Inoltre, diversamente dai manga giapponesi che sviluppano le proprie storie a forma di esse (da destra a sinistra), il Webtoon coreano le sviluppa a forma di zeta (da sinistra a destra).

Molti Webtoon sono stati fonte di ispirazione per diversi film e serial televisivi. Uno dei primi a ottenere un enorme successo, raggiungendo oltre cento milioni di visualizzazioni, è stato Tajja -타짜 –  di Young-man. Nel 2006 questa storia fu trasposta  in un film intitolato Tajja: The High Rollers e poi nel 2008 nella serie televisiva War of Flowers interpretata da Jang Hyuk.

Dopo di ciò molti altri sono stati i Webtoon arrivati sul grande o sul piccolo schermo. Tra i K Drama più famosi degli ultimi anni, tratti da Webtoon di successo non posso non ricordare titoli come:

Bridal Mask각시탈 – 2012 – (Viki);

Misaeng, incomplete life – 미생 – 아직 살아 있지 못한 자 – 2013 – (Viki);

A Girl Who Sees Smells – 냄새 를 보는 소녀 – 2015- (Viki);

Orange Marmalade – 오렌지 마말레이드 – 2015 – (Viki);

Cheese in the Trap – 치즈 인 더 트랩 – 2016 – (Viki);

Hey Ghost, Let’s Fight  – 싸우자 귀신 아 – 2016 – (Viki);

The man living in our house – 우리집에 사는 남자 – (Viki);

What’s wrong with secretaary Kim – 김비서 가 왜 그럴까 – 2018 –  (Viki);

My ID is a Gangnam Beauty – 내 아이디 는 강남 미인 – 2018 – (Viki);

Her Private Life – 누나 팬 닷컴 – 2019 – (Viki);

Love Alarm 1 e 2 -좋아하면 울리는 – (2019/2021) – Netflix;

Extraordinary you – 어쩌다 발견 한 하루 – 2019;

The Tale of Nokdu – VIKI- 조선 로코 녹두전 – 2019 – (Viki);

Memorist – 메모 리스트 – 2020 – (Viki);

Welcome – 어서와 – Meow the secret boy – 2020 – (Viki);

Itaewon Class – 이태원 클라쓰 – 2020 – (Netflix);

Rugal – 루갈- 2020 – (Netflix).

Mystic Pop-up Bar쌍갑 포차- (2020) Netflix;

Sweet Home –스위트홈- (2020) Netflix;

True Beauty – 여신강림 – (2020) – Viki

Mr. Queen -철인 왕후 -(2021) Viki

Navillera-나빌레라- (2021)  Netflix 

Imitation –이미테이션 – (2021)  Viki

All of Us Are Dead -지금 우리 학교는- (2021)  Netflix

 Nevertheless  – 알고있지만 (2021) – Netflix

The Sweet Blood  –  달달한 그놈 – (2021) Viki

So I Married the Anti-fan -그래서 나는 안티팬과 결혼했다- (2021) Viki

Potremo vedere presto molti altri Drama tratti da Webtoon, elencarli tutti sarebbe un’impresa titanica. Tra i più attesi c’è di certo Yumi’s Cells, previsto per la seconda metà del 2021, che sarà interpretato da Kim Go-Eun. Così come The Sound of Magic che ha confermato nel cast la presenza di Ji Chang-wook e che sarà trasmesso in esclusiva da Netflix.

Cinema e Televisione non sono stati i soli, comunque, a essere influenzati dalla potenza delle storie narrate dai Webtoon.  Anche il mondo dei Videogiochi e quello delle serie animate, prendono sempre più spesso ispirazione da questa nuova forma d’arte.

Fonti web: (1), (2)

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Chicago Tipewriter (시카고 타자기)

Una vera e propria miniera di emozioni, un’accuratezza nei particolari che incanta, incatena il cuore dello spettatore ai protagonisti e lo fa tremare con e per loro.

La locandina di Chicago Typewriter

di Donatella Perullo

Titolo: Chicago typewriter

Genere: storico /fantasy /romance

Sceneggiatura: Jin Soo-wan

Regia: Kim Cheol-kyu

Paese di Produzione: Corea del sud

Numero episodi: 16 – durata per episodio: 60 minuti circa.

 Anno di messa in onda: 2017

Dove vederlo: in streaming sull’App Viki

Main Cast:

Yoo Ah-in (Han Se-ju/Seo Hwi-young)

Im Soo-jung(Jeon Seol/Ryu Soo-hyun)

Go Kyung-pyo(Yoo Jin-oh/Shin Yool)       

Kwak Si-yang(Baek Tae-min/Heo Young-min)

Jo Woo-jin(Gal Ji-suk- Editore di Se-ju)

Yang Jin-sung (Ma Bang-jin- Migliore amica di Seol)

Jeon Soo-kyung (la sensitiva madre di Ma Bang-jin)

Han Seo-ju (Jo Ah-in) è un grande scrittore, riconosciuto come lo Stephen King coreano. È ricco, ha migliaia di fan, ma è infelice e questo lo porta ad avere un pessimo carattere. La chiusura nei confronti del prossimo è causata dall’aver vissuto un’adolescenza difficile e dall’aver subito molteplici delusioni. Rimasto orfano da adolescente, Seo-ju è stato adottato dal suo mentore e mecenate Baek Do-ha un famoso scrittore. L’uomo è il suo padre biologico, anche se questo non è mai dichiarato apertamente durante la storia. Nonostante l’adozione però, Seo-ju ha vissuto una vita difficile perché non accettato e contrastato dalla matrigna e dal fratellastro. Ormai adulto, grazie alla sua scrittura è divenuto ricco, tanto da vivere in una villa meravigliosa, tappezzata di libri in ogni dove.

Una casa che sarebbe il sogno di ogni topo di biblioteca (devo confessarlo, penso che neanche se Seo-ju avesse vissuto i suoi trent’anni senza fare altro, sarebbe riuscito a leggere tutti i volumi presenti nella casa).

Jeon Seol (Im Soo-jung) è la prima fan di Seo-ju (e da accanita lettrice ha anche lei una stanza dalle pareti ricoperte di libri). Ha un passato familiare doloroso e ora vive con la sua migliore amica e la madre di lei che è una sensitiva. È una ragazza molto intelligente, è laureata in veterinaria ed è ex campionessa di tiro al bersaglio. Seol ha però qualcosa che la blocca e che l’ha costretta a rinunciare sia alla professione di medico sia alla carriera agonistica cui era destinata. Ha conosciuto Seo-ju dieci anni prima quando, ancora sconosciuto, lui si rifugiava in un Subway per scrivere a mano i suoi primi romanzi.

“Se dovessimo rinascere in una Joseon liberata, in quella vita vorrei che tu pensassi a me come a una donna. Promettimi che farai per me tutto ciò che non hai potuto fare in questa vita.” (Ryu Soo-hyun)

Già allora la ragazza ne aveva intuito il genio letterario e tifando per il suo successo, ne aveva seguito la carriera, nella speranza di poterlo rincontrare.

Recatosi in America per la presentazione del suo ultimo romanzo, Seo-ju resta affascinato da un raro esemplare di macchina da scrivere coreana. Gli sembra quasi che l’oggetto tenti di comunicare con lui e chiede al proprietario di vendergliela, ma quello rifiuta. Durante la notte però, fenomeni soprannaturali terrorizzano il padrone della macchina da scrivere che decide così di spedirla in Corea allo scrittore che l’aveva chiesta.

Ad accogliere all’aeroporto il plico c’è Seol la quale si arrabatta con piccoli lavoretti ed è incaricata di consegnare il pacco al destinatario. Felice di avere l’occasione inaspettata di incontrare il proprio idolo, la ragazza si reca alla villa, sperando di riuscire a ottenere almeno un autografo.

Resta però delusa nel ritrovarsi dinanzi un uomo scorbutico e screanzato che non le dà modo neanche di presentarsi. Dal loro incontro, però iniziano ad accadere una serie di eventi che li inducono a rivedersi.  Fin quando la ragazza trova il suo idolo ostaggio di uno squilibrato e non esita a impugnare una pistola per salvarlo.

È così che la vita di Seo-ju cambia in peggio. Il trauma per essere stato assalito e quasi ucciso nella propria casa, gli provoca un terribile blocco dello scrittore e anche probabili allucinazioni. L’uomo vede infatti un giovane uomo degli anni trenta seduto alla sua scrivania mentre utilizza la macchina da scrivere. Si arriva così al cuore della storia.

Pian piano Seo-ju capirà che Yoo Jin-oh (Go Kyung-pyo) non è un’allucinazione, ma un fantasma del passato. Uno spirito che è rimasto imprigionato nella macchina da scrivere e che è legato alla vita precedente di Seo-ju e di Seol.

Da questo momento in poi la narrazione di Chicago Typewriter inizia a svilupparsi su doppio binario. Il primo è quello attuale, nel quale i tre protagonisti cercano di ricostruire le loro vite passate. Il secondo si sviluppa invece negli anni trenta, in una Corea invasa dai giapponesi. Lì Seo Hwi-young (Seo-ju) e Yoo Jin-oh capeggiano i rivoluzionari per la liberazione della Corea e Ryu Soo-hyun (Jeon Seol) è una cecchina del movimento.

Con l’aiuto dell’amico fantasma, I Seo-ju e Seol ricostruiranno i ricordi della dolorosa vita precedente per superare i traumi da essa scaturiti. Soprattutto però, dovranno lottare per vivere finalmente il loro sofferto amore. È difficile dire altro senza spoilerare nulla, così mi fermo per non rivelare fatti che devono essere scoperti pian piano.

 L’attesa del sapere è, infatti, uno dei punti di forza in questo bellissimo Drama.

Qualcuno ha paragonato Chicago Typewriter a Goblin, io non ci vedo alcuna similitudine se non la profonda poesia con cui sono trattati certi argomenti. Forse la convivenza forzata dello scrittore e del fantasma ricorda un po’ quella dell’insuperabile duo Gong/Wook. A parte questo però, il tema trattato e i messaggi trasmessi dai due drama sono del tutto diversi. Forse ciò che li accomuna, è che entrambi vanno assolutamente visti. Come Goblin, infatti, Chicago Typewriter per me è un drama imperdibile, è una storia coinvolgente, affascinante e importante.  È un racconto che non si limita a emozionarci, ma ci regala una vera e propria lezione di storia.

“Forse penso di averti amata nella mia vita precedente,ma nonostante ciò penso di aver chiuso il mio cuore. Ora che posso incontrarti nel nostro Paese Liberato e amarti quanto voglio, penso che lo starmi accanto non è il prezzo che devi pagare per un tuo peccato, ma un’assoluzione.” (Han Se-ju)

C’è un altro motivo per il quale ho amato Chicago Typewriter, l’importanza che dà alla letteratura. Le puntate sono infarcite di richiami letterari e citazioni visive come quello a Misery di Stephen King, quando Seol salva Se-ju dopo un incidente automobilistico. Molte di più sono, però, le citazioni verbali. Così nel primo episodio riconosciamo, tra gli altri King, “Le muse sono fantasmi e, a volte, non sono invitate”; nel secondo Hemingway “Non c’è niente da scrivere. Tutto ciò che fai, è sederti a una macchina da scrivere e sanguinare”; nel terzo Andrè Gide “Ho appena preso un libro dallo scaffale e l’ho letto. E l’ho rimesso sullo scaffale. Non sono già la persona che ero”; nel quarto Chateaubriand “Uno scrittore originale non è chi imita nessuno, ma uno che nessuno può imitare”. Potrei andare avanti per pagine intere, ma sono sicura che alla fine non le avrei colte tutte.

Chicago Typewriter insomma è una vera e propria miniera di cultura oltre che di emozioni e ha un’accuratezza nei particolari che incanta. Se i primi tre episodi possono sembrare sopra le righe, la trama è un crescendo. Mentre i fili tra passato e presente si districano, il cuore dello spettatore resta incatenato ai protagonisti e trema con e per loro.

Due righe sono doverose anche per l’interpretazione che ci regalano i tre protagonisti. Bravissimo e camaleontico è Jo Ah-in nell’interpretare Seo-ju e poi il ribelle anni trenta. Eccellente è stata Im Soo-jung nei panni della cecchina spietata così come in quelli della giovane moderna e tormentata. Confesso che il mio preferito è stato Go Kyung-pyo, il fantasma Yoo Jin-oh. Con la sua interpretazione è riuscito, infatti, ad alleggerire, nelle scene del presente, una trama impegnativa e drammatica, per poi straziarmi in quelle della vita passata.         

La colonna sonora non è da meno, provate ad ascoltare Satellite love cantata da Saltnpaper e poi mi direte, questa canzone basterà a farvi innamorare.

Una notizia che ho appreso dopo aver terminato la visione di Chicago Typewriter e che mi ha fatto stare malissimo è stata quella della malattia di Yoo Ah-in. Sapere che poco prima di girare questo drama abbia scoperto di avere un tumore osseo, anche se benigno, mi ha molto turbata. La sua agenzia ha rassicurato i fan dicendo che Ah-in sta bene e che condurrà una vita normale. Nonostante ciò, per me venire a conoscenza di una cosa così brutta è stata una doccia fredda.

La mia valutazione
9.5/10
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Goblin – The Lonely and Great God 쓸쓸하고 찬란하神 – 도깨비

Una storia mai scontata, profonda e intensa, che di diritto è tra i classici che vanno assolutamente visti.

di Donatella Perullo

Genere: Fantasy/ Dramma/romance

Sceneggiatura: Kim Eun-Sook

Regia: Lee Eung-bok; Kwon Hyuk-chan; Yoon Jong-ho

Paese di produzione: Corea del Sud

Numero di episodi: 16  di  60 minuti

Anno di prima messa in onda: 2017

Dove vederlo: In streaming sull’App  Viki standard

Main Cast:

Kim Shin (Gong Yoo)

Ji Eun-tak (Kim Go-eun)

Cupo Mietitore (Lee Dong Wook)

Kim Sun Sunny (Yoo In-na)

Yoo Deok-hwa (Yook Sung-jae)

La scena si apre con una sanguinosa battaglia. Un combattimento epico, di grande impatto, che ci fa subito comprendere la potenza del personaggio rappresentato da Kim Shin (Gong Yoo).

Durante la Dinastia Goryeo, che dominò la Corea dal 918 al 1392, il generale Kim Shin è cognato e fedele guerriero del re. L’uomo non può immaginare che il primo consigliere ha sobillato il giovane sovrano al punto da convincerlo della sua infedeltà. Così, al ritorno vittorioso da una battaglia, si reca ignaro al cospetto del re e anziché essere accolto come un eroe, è trattato da traditore. Straziato, egli è costretto ad assistere all’uccisione della cara sorella e di altri familiari prima di essere a sua volta assassinato dal suo più fedele attendente, costretto a trapassargli il petto con la sua stessa spada.

In punto di morte Kim Shin implora Dio perché gli conceda di vivere e vendicarsi, ma la sua preghiera non è accolta come vorrebbe dall’altissimo. Questi lo trasforma, infatti, in un Goblin (도깨비dokkaebi), un immortale dalle abilità eccezionali che può interagire con gli esseri umani, aiutandoli. La sola condizione perché Kim Shin possa un giorno porre fine alla sua esistenza di solitudine, sarà trovare la sua Sposa.  L’unica persona che sarà in grado di estrarre la spada dal suo petto e liberarne finalmente l’anima, consentendogli di trovare la pace.

Il cuore della storia ha inizio ai giorni nostri. Ritroviamo Kim Shin accudito dal discendente del servitore che lo seguiva nel primo millennio. È un uomo dall’aspetto di un trentottenne, ma con un bagaglio infinito di sofferenze che lo spingono a desiderare di incontrare finalmente la donna in grado di liberarlo dalla maledizione e da quell’eterna solitudine dell’anima.

In una piovosa mattina d’autunno egli incrocia casualmente la liceale Ji Eun-tak (Kim Go-Eun). I due sembrano notarsi appena eppure tra loro scatta una connessione soprannaturale. Poco dopo, infatti, il Goblin scopre che la ragazza ha anche l’innata capacità di evocarlo, spegnendo una fiammella. Orfana e nata grazie a un miracolo, Eun Tak è in grado di vedere i fantasmi e comunicare con loro. Per questo, quando Kim Shin le appare per la prima volta, non resta sorpresa e si convince che sia uno spirito. Capirà presto, però, che le sta accadendo qualcosa di straordinario e resterà affascinata dal misterioso uomo che tenta in ogni modo di mantenere le distanze. Nonostante la lunga esistenza, infatti, Kim Shin conserva un animo puro e inesperto di alcuni aspetti del vivere umano. Non è mai stato innamorato ed è guardingo verso quella ragazzina che con ingenuità stravolge ogni suo equilibrio.

“Incontrarti nella mia vita è stata una ricompensa. Verrò come la pioggia. Verrò come la prima neve. Per poter fare almeno questo, implorerò Dio” (Kim Shin)

Ben presto una serie di vicissitudini porterà il Goblin a dividere la propria casa con lei, ma soprattutto con un Cupo Mietitore (Lee Dong Wook). Il Mietitore è una sorta di angelo della morte che guida le anime alla loro reincarnazione o alla vita dopo la morte. Egli come tutti i mietitori compie questo lavoro come punizione per aver commesso in vita il più grande dei peccati. Colpa della quale non ha memoria. Durante questa convivenza forzata, tra i tre nascerà un’amicizia molto forte ed Eun Tak capirà di essere la Sposa del Goblin. 

Si offrirà perciò di estrarre dal petto del dio, la spada che ne imprigiona l’anima. Dall’incontro con questa deliziosa fanciulla, però, in Kim Shin nasce per la prima volta il desiderio di vivere per godere, finalmente, del suo primo e unico amore. Questa nuova presa di coscienza e la folle speranza di poter restare al fianco della ragazza, spingeranno il millenario Goblin a procrastinare il momento in cui la spada verrà estratta.

Gli ostacoli che si frapporranno tra loro e la sperata felicità saranno però innumerevoli. In più, ben presto, anche il tetro passato del nobile generale tornerà a rabbuiare il futuro auspicato. Tra colpi di scena, momenti di alta poesia e attimi che suscitano introspezione e riflessione, lo spettatore si ritroverà a ragionare sulla complessità della vita e della morte. Questo Drama si rivela essere, insomma, una pietra miliare del genere. La storia narrata da Kim Eun-sook ci conduce per mano in un mondo sospeso tra realtà e soprannaturale. Attraverso dialoghi poetici e curati, ci permette di affrontare temi importanti e mistici, in un caleidoscopio di emozioni, tra dramma e commedia. Uno dei punti di forza di questa storia è, infatti, il giusto equilibrio con il quale è narrata.

Non ci sono momenti di stanca e ci si ritroverà a ridere di cuore, con la gola ancora serrata dalla commozione provocata dalla scena precedente. Il rapporto tra il Goblin e il Cupo Mietitore ne è l’esempio più lampante. Gong Yoo e Lee Dong Wook danno vita a una bromance eccezionale. I loro dialoghi sono vere e proprie gag teatrali che fanno di loro una delle migliori coppie sceniche viste finora in un k drama.

In conclusione Goblin è una storia mai scontata, profonda, intensa che, per quanto mi riguarda, annovero tra i classici che vanno assolutamente visti.

“Conserva solo i ricordi brillanti e felici e dimentica tutti i momenti tristi e difficili della tua vita passata e di quella presente… e dimenticati di me.” (Cupo mietitore)

Non possiamo che essere grati alla sceneggiatrice che ha atteso ben tre anni la disponibilità di Gong Yoo a impersonare Kim Shin. Ha avuto ragione, lui era il solo Goblin possibile.

A parte l’inopinabile bravura di Gong Yoo e di tutto il cast, la storia raccontata da Kim Eun Sook è un sapiente cesello di emozioni. Un’altalena di sensazioni che trasporta con garbo lo spettatore nel mondo magico e pregno di sentimenti del Goblin e della sua sposa.

Lo straordinario successo internazionale di questo Drama è, insomma, del tutto meritato.

Se prendi al volo una foglia d’acero che cade dal ramo, ti innamorerai della persona con cui stai camminando… è come la tradizione per la quale sposerai il tuo primo amore se afferri un fiore di ciliegio. (Eun Tak)

Le OST racchiuse in due album, sono cucite ad arte su questa delicata storia e hanno ricevuto otto riconoscimenti. Tra le più belle ci sono Stay With me, interpretata da Chanyeol degli EXO e Punch, Round and round cantata da Heize, Beautiful da Crush e I miss you da Soyou.

Goblin ha vinto ben ventisei premi, di cui cinque aggiudicati da Gong Yoo. Anche Kim Go-eun, Lee Dong Wook, Yoo In-na e Jook Sung-jae sono stati nominati Best actor. Il premio come miglior sceneggiatura a Kim Eun Sook era d’obbligo.

Una curiosità: il libro di poesie che Kim Shin recita durante una delle scene più emotivamente rilevanti di Goblin – The Lonely and Great God  esiste davvero. La raccolta di poesie è The Physics of Love di Kim In-yooh e con l’uscita del drama ha ottenuto una rinnovata attenzione da parte del pubblico e un picco delle vendite.

La mia valutazione
9.7/10
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Moon Lovers: Scarlet Heart Ryeo (달의 연인 – 보보경심 려)

La ricostruzione fedele di un’epoca che ha cambiato il destino di una nazione. Un amore unico che sfida il tempo.

di Maria de riggi

Genere: Storico/Fantasy/Romance

Sceneggiatura: Jo Yoon-young

Regia: Kim Kyu-Tae

Paese di produzione: Corea del Sud

Numero di episodi: 20 di un’ora circa

Anno di prima messa in onda: 2016

Dove vederlo: In streaming sul blog Love Moon my blog, previa registrazione

Main Cast:

IU (Hae-Soo)

Lee Joon-Gi  (Wang So  – 4° principe)

Kang Ha-Neul (Wang Wook  – 8° principe)

Hong Jong-Hyun (Wang Yo – 3° principe)

Baekhyun  (Wang Eun – 10° principe)

Nam Joo-Hyuk  (Baek Ah -13° principe)

Ji Soo  (Wang Jung -14° principe)

Kim San-Ho  (1° Principe ereditario)

Yoon Sun-Woo  (Wang Won – 9° principe)

Kang Han-Na (Principessa Yeon-Hwa)

Seohyun  (Prinipessa Woo-Hee)

Kim Sung-Kyun (Choi Ji-Mong)

Z.Hera (Soon-Duk)   

Go Ha-jin (IU) è una giovane estetista che sta attraversando un periodo difficile. Mentre è sulla sponda di un piccolo lago e ripercorre con la mente le dolorose vicende degli ultimi giorni, il grido di un bambino che sta per annegare attira la sua attenzione. Senza esitazioni, la ragazza si tuffa nelle acque gelide e lo salva, ma viene trascinata a fondo e rischia a sua volta di affogare. È in quel momento che accade qualcosa di straordinario: un’eclissi di sole provoca l’apertura di un buco temporale e Ha-jin è trasportata nell’anno 941, nel corpo della sedicenne Hae Soo.

Da questo momento in poi la storia è ambientata durante la dinastia Goryeo, regno coreano fondato nel  918 da re Taejo dopo che ebbe unificato i Tre regni posteriori. Per re Taejo non fu facile tenere unito un regno così vasto.

“Se non ti avessi mai incontrato non mi mancheresti così tanto. Se non ti avessi adorato non avrei così tanti ricordi.” (Hae Soo)

Per farlo strinse molte alleanze con famiglie potenti e influenti attraverso unioni matrimoniali da cui nacquero numerosi figli. In Moon Lovers conosceremo otto principi, personaggi ben caratterizzati   e assisteremo alla ricostruzione, seppur romanzata, della lotta per il potere di alcuni di loro.

Dopo il suo risveglio nel passato, Ha-jin crede di essere morta e di trovarsi in Paradiso, ma quasi subito è costretta ad arrendersi all’incredibile realtà. Ad aiutarla in questo difficile momento c’è Wank Uk, il colto e gentile ottavo principe, del quale Ha-jin ben presto s’innamora.  Non sarà lui, però, la persona a lei destinata, perché il vero amore indosserà le vesti di un altro principe

Hae Soo non sa, infatti, che riuscirà a cambiare il cuore di Gwangjong di Goryeo (del quale potete leggere qui la vera storia), il re che ha conosciuto attraverso i libri di storia come un sanguinario e che invece, grazie al suo intervento, diverrà un re capace di riforme all’avanguardia per quei tempi (così come è nella realtà). La vita di Ha-jin, ormai diventata Hae Soo dunque, cambia ulteriormente quando incontra il freddo e crudele Wang So (Lee Joon-Gi). Il ragazzo che ha il volto sfregiato  e che per questo ha subito il rifiuto dalla madre, è stato costretto a crescere lontano dalla famiglia e a convivere con una ferita profonda che gli devasta l’anima. Costretto a combattere fin da piccolo i pregiudizi (all’epoca chi aveva una cicatrice era considerato una persona che portava sfortuna), Wang So è carico di una rabbia che non riesce a reprimere.

Ogni sua azione è rivolta al desiderio di vendetta nei confronti della madre che lo ha rifiutato, ma nello stesso tempo ha un bisogno doloroso di essere accettato da lei. L’incontro con Hae Soo gli consentirà per la prima volta di comprendere cosa sia l’affetto. Pian piano tra loro nascerà l’amore, un sentimento travolgente che lotterà strenuamente contro il potere e il destino.
La protagonista quindi è una ragazza del 21° secolo, indipendente e vivace, dal forte spirito combattivo, che parla di uguaglianza e giustizia con fervore. Per questi aspetti, atipici per il periodo storico, divenuta Hae Soo, molti dei principi ne saranno affascinati. Vivendo in una realtà diversa, nella quale ci sono regole precise e dove si rischia con facilità la vita a causa di intrighi o di errori verso l’etichetta di corte, per sopravvivere la ragazza dovrà cambiare gradualmente atteggiamento e soffocare il suo spirito combattivo.

“Se sei tu… posso mettermi nelle tue mani. Fai quello che vuoi. Ora sono tuo” (Wang So)

La vedremo divenire una ragazza più sottomessa e un velo di tristezza sostiturà pian piano l’energica forza che traspare dal suo viso nelle prime puntate, ma non sarà il solo personaggio a modificarsi e a crescere durante lo scorrere delle puntate. Resi indimenticabili dalle superbe interpretazioni di attori come Kang Ha-Neul e Lee Joon-gi, i personaggi di Wank Uk e Wang So ci mostreranno i tormenti e la crescita interiore dei due principi, facendoci tifare per loro, facendoceli odiare e amare, trascinandoci di prepotenza in un’epoca storica e in una cultura così lontane da noi e che alla fine sentiremo tanto vicine che sarà difficile tornare al presente e alla realtà.

Il Drama Moon Lovers – Scarlet Heart Ryeo è la trasposizione coreana del romanzo Bubujingxin della scrittrice cinese Ren Haiyan conosciuta con lo pseudonimo di Tong Hua, dal quale già nel 2011 era stata tratta l’omonima serie Cinese.

Grazie all’accuratezza storica e all’analisi dell’animo umano, la versione coreana di Moon Lovers è un drama con più chiavi di lettura. Così come evidenziato da Tong Hua nel suo libro, il drama rappresenta con chiarezza come il potere sia in grado di devastare ogni cosa: l’amore, la famiglia, l’amicizia. Tutto perde valore di fronte alla sua influenza.

Inoltre, insieme ai vari messaggi disseminati in questo bellissimo drama, quello più bello forse è che l’amore, anche quello di una sola persona, se vero e profondo, può cambiare la storia.

La colonna sonora è di grande livello, impreziosita da brani come For You (EXO), Say Yes (Loco, Punch), Goodbye (Im Do-hyuk) e My Love (Lee Hi), garantiscono allo spettatore emozioni forti e di grande impatto che rendono Moon Lovers un Drama indimenticabile.

“L’opposto di amare non è odiare, ma lasciare.” (Hae Soo)

Curiosità

La forcina con la peonia che Wang So dona a Hae Soo è stata disegnata dalla stessa IU;

Il 28 ottobre 2016  Moon Lovers ha ricevuto il premio Orgoglio della cultura coreana ai Korea Brand Award per il contributo allo scambio di contenuti culturali tra Corea e Cina. A fine anno è stato candidato a dodici premi agli SBS Drama Awards, vincendone sette.

La mia valutazione
10/10
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Hotel del Luna (호텔 델루나)

L’Hotel Del Luna è un luogo speciale, riservato ad accogliere le anime che hanno lasciato qualcosa d’irrisolto nella vita e non riescono a passare oltre.

di Maria de riggi

Genere: Fantasy/Romance

Sceneggiatura: Sorelle Hong (Hong Mi-ran e Hong Jung-eun)

Regia: Oh Choong-Hwan

Paese di produzione: Corea del Sud

Numero di episodi: 16 di un’ora circa

Anno di prima messa in onda: 2019

Dove vederlo: In streaming sull’app  gratuita VIKI

Main Cast:

IU (Jang Man-wol)

Yeo Jin (Goo/Koo Chan-Sung)

Jeong Dong (Hwan /Manager No)

Shin Jung(Keun/Kim Sun-Bi)

Bae Hae-Sun (Choi Seo-hee)

P.O (Ji Hyun-joong)

L’Hotel Del Luna è una magnifica costruzione millenaria non visibile agli occhi degli umani. È un luogo speciale, riservato ad accogliere le anime che hanno lasciato qualcosa d’irrisolto nella vita e non riescono a passare oltre. È Jang Man-wol (IU- Lee Ji-eun), una donna sospesa da mille anni tra la vita e la morte, a gestire l’edificio. Sarà condannata a farlo finché non troverà la redenzione e qualcuno che abbia commesso un peccato più grave del suo che prenderà il suo posto. Tutto cambia quando nell’hotel arriva Koo Chan-sung (Yeo Jin Goo), il giovanissimo manager di una multinazionale alberghiera.  Per un accordo stipulato da suo padre con Man Wol, il giovane è costretto a divenire il direttore dell’Hotel Del Luna. Come il precedente direttore, Koo Chan-sung sarà in grado non solo di vedere l’albergo, ma anche gli spiriti che lo frequentano.

Hotel Del Luna è un drama perfetto per chi ama i colori e le immagini. La storia punta a catturare lo sguardo dello spettatore, che è avvolto dalla bellezza delle scene che spesso sembrano veri e propri quadri. Il racconto si snoda tra la vita passata della protagonista e il presente, e la narrazione principale è impreziosita dalle storie delle anime ospiti dell’albergo. Le tematiche affrontate sono molto importanti come la morte e il modo in cui ognuno sceglie di affrontarla, il suicidio e il bullismo.

Anche le scene drammatiche non sono mai pesanti, perché spesso accompagnate da una delicata vena ironica. Le anime che passano in questo hotel, che rappresenta una sorta di purgatorio, sono arrabbiate e spesso covano sentimenti di vendetta nei confronti di chi in vita li ha delusi o traditi.

Le persone spesso ci deludono e quando i sentimenti sono molto forti, diventa più complicato accettare un tradimento, un inganno. Così queste anime devono riuscire, attraverso il perdono e la comprensione, a liberarsi dal rancore per poter passare oltre. Anche Man Wol deve redimersi ed è condannata a vivere sospesa nel tempo, nonostante abbia persino dimenticato quale peccato abbia commesso. Nel momento in cui riuscirà a liberarsi del sentimento di vendetta, la sua vita riprenderà a scorrere, seguendo il normale corso del tempo. La sua anima è legata all’albero intorno al quale mille anni prima si è innalzato il maestoso hotel, albero la cui fioritura determinerà il segno del cambiamento. Alla fine, ciò che può guarire le ferite è l’amore e il destino porrà sul cammino di Man Wol la persona capace di risvegliarne il calore del cuore.

“Nei ricordi su un mondo segreto che le altre persone non possono vedere, ci sei tu”

Il protagonista maschile Koo Chan-sung (Yeo Jin Gu) è perfetto nel suo ruolo. Il giovane attore riesce a conferire al personaggio quell’innocenza potente che si contrappone al peccato che accompagna invece Man Wol. Yeo Jin Gu potrebbe apparire oscurato dall’esuberanza del personaggio di IU, complesso e ricco di sfaccettature, ma al contrario emerge in tutta la sua bravura e addirittura lo esalta.

Meravigliosi sono gli abiti vintage creati dai costumisti e indossati soprattutto da IU, che cambia outfit anche una dozzina di volte in ogni episodio.

Un personaggio fondamentale è Ma go (la bravissima Seo Yi-sook), una divinità dai molti volti (12 in questo caso), che interverrà più volte nella vita dei protagonisti.

Visto il grande successo di Hotel del Luna, dopo il cameo nell’ultima puntata di Kim Soo Hyun, si è parlato anche di una probabile seconda stagione. Le sorelle Hong hanno negato questa possibilità, ma non è escluso che ci ripensino e decidano di raccontare la storia del nuovo proprietario dell’hotel. Ancora una volta le due sceneggiatrici hanno deciso di lasciare allo spettatore il compito di interpretare a proprio modo il finale. Forse perché convinte che, come nella storia dell’Universo, anche nella vita non esista un finale determinato.

Bellissime le Ost che accompagnano questa straordinaria storia, in particolare Another Day, cantata da Monday Kiz e Punch e Done for Me, interpretata da Punch. La stessa IU ha composto e interpretato il brano Our happy ending.

Curiosità

Sanchez, l’amico di Koo Chan song interpretato da Jo Hyun-chu, ogni tanto urla parole in italiano, creando siparietti divertenti.

Alcune delle scene più riuscite sono state improvvisate dagli attori stessi che si sono molto divertiti. Dietro le quinte si è respirato un bel clima, tutti gli attori erano affiatati. Tra IU e Yeo Jin Gu è nata una profonda amicizia. Hotel Del Luna è stato uno dei drama di maggior successo del 2019 per la tvN.

Alla fine delle riprese gli attori sono partiti per un viaggio-premio e hanno sfoggiato al ritorno una collanina con una medaglietta che rappresenta il simbolo del drama e cioè la luna piena.

La mia valutazione
9/10
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