di Stefania Frioni
I taxi a Seoul sono tanti e sfrecciano per le strade della città a tutte le ore del giorno e della notte.
Il metodo più veloce è chiamarli direttamente stando in strada e alzando una mano, se se ne vede uno libero. Altrimenti è possibile prenotarli tramite diverse App.
Alcune di queste danno anche la possibilità, comunicando la propria posizione e la destinazione, di conoscere in anticipo il costo della corsa. Al momento della prenotazione si può, inoltre, scegliere la tipologia di auto che si desidera e la sua capienza. Altro vantaggio è che il tassista quando arriverà da voi sarà già al corrente della destinazione, nel caso aveste problemi nell’esprimervi in Coreano.
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Tutti i taxi a Seoul accettano pagamenti con carte di credito o, se ne siete in possesso, con la Tmoney.
Come vi ho raccontanto parlando dei bus, nell’articolo che potete leggere QUI, a Seoul anche i taxi esistono di diversi colori: arancione, grigio, bianco o nero.
I più comuni sono gli Ilban taxi (일반 택시), arancioni per la maggior parte, ma possono essere anche grigi o bianchi. Questi sono quelli di proprietà di un’azienda della quale gli autisti sono dipendenti. Se quest’azienda è Kakao, sul fianco della vettura sono presenti due bande gialle e il disegno di uno dei personaggi di Kakao Friends.
Ci sono poi i Deluxe Taxi (모범택시), generalmente neri, che hanno sul tetto della vettura la scritta 모범 (mobeom). Un po’ come i taxi privati che ci sono in Italia, anche i Deluxe Taxi offrono un servizio più di classe con, di conseguenza, un costo maggiorato rispetto a quello dei taxi standard.
Tra l’altro una curiosità è che questo tipo di taxi non è disponibile in tutte le città coreane.
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Esistono, inoltre, anche gli International Taxi. Questi in genere sono arancioni e hanno una scritta evidente che riporta la lingua o le lingue – Inglese, Cinese o Giapponese – parlate dall’autista. Gli International Taxi si trovano spesso all’uscita dell’aeroporto, ma si possono anche prenotare on-line.
La tariffa dei taxi il cui autista parla anche altre lingue oltre il coreano, è di solito maggiore rispetto a quella delle altre vetture. Gli autisti multilingue sono, infatti, considerati un servizio ulteriore offerto dall’azienda.
Le biciclette (자전거)
Se non si ha una biciclette e si vuole raggiungere una meta o godere di qualche ora all’aria aperta lungo le piste ciclabili, niente paura. A Seoul è possibile, prenotandola tramite un’App molto semplice, utilizzare una bicicletta disponibile in una delle tante stazioni di bike renting della città. Il costo per due ore di utilizzo è di mille Won – poco meno di 0,75 € – e la medesima cifra quello di ogni mezz’ora aggiuntiva. Al termine dell’utilizzo, la bici si dovrà poi lasciare alla stazione di bike renting più vicina alla propria destinazione.
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Come in Italia, nell’ultimo periodo anche in Corea Del Sud c’è la possibilità di affittare i monopattini, ma se ne vedono ancora pochi. Credo che sia perché molti Coreani, passando tante ore seduti alla scrivania, preferiscano camminare o sgranchirsi le gambe.
INFINE…
Una Curiosità: ai grandi incroci i semafori sono posizionati anche al suolo e questa cosa è utilissima per chi ha perennemente gli occhi puntati sul cellulare.
Spesso, le attese per attraversare durano alcuni minuti per questo nelle prossimità dei semafori ci sono enormi ombrelloni che riparano panchine così che se c’è molto sole, ci si possa riparare o, se si è stanchi o anziani, aspettare seduti.
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Questo è quanto avevo da raccontarvi sul muoversi nella grande, modernissima Seoul e nella verde Corea del Sud: un incastro perfetto di tecnologia e tradizione che permette ai coreani di vivere nelle comodità. La mia sensazione è che quella sudcoreana sia una società all’avanguardia, pur mantenendo il rispetto dei valori e delle abitudini antiche del suo popolo.
Camminare però favorisce il languorino, vero? 😊 Continuate a seguirmi, allora, e vi condurrò ad assaporare la cucina coreana, facendo tappa nei diversi tipi di ristoranti, locali e non solo.
Autore: Stefania Frioni
Madre single di una ventitreenne e Milanese imbruttita da sempre. È orgogliosamente di sangue misto, metà lombarda e metà siciliana. Ama definirsi una lettrice seriale, adora ballare il latino-americano ed è, a tempo perso, cantante dilettante. Cosa quest’ultima che ha fatto con suo padre, finché l’ha avuto vicino. È fortemente appassionata di viaggi e di tutto ciò che è arte. Dopo essersi diplomata presso il Liceo Linguistico Internazionale Oxford di Milano, sceglie di iscriversi alla Facoltà di Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano La Statale. Il suo sogno era diventare commissario di Polizia, ma il desiderio d’indipendenza la porta a cercare subito un lavoro. Impiego che la appassiona a tal punto da farle lasciare l’università a metà percorso per dedicarsi alla carriera. Ormai Sales Manager per una multinazionale di elettronica, nel 2022 decide di mollare tutto, anche il suo Paese, e di trasferirsi in Corea del Sud per raggiungere la figlia. “A ogni problema c’è una soluzione” è il motto che la accompagna da sempre. Vedi tutti gli articoli di Stefania Frioni