di Stefania Frioni
Se anziché utilizzare la metropolitana, si ha voglia raggiungere la meta prefissata godendosi la vista delle strade della città, il mezzo più ovvio è l’autobus. A Seoul ci sono circa novecento linee che coprono in modo capillare tutta l’area cittadina e anche oltre.
Diversamente da come siamo abituati in Italia, dove i pullman cittadini sono tutti dello stesso colore, a Seoul gli autobus sono di quattro colori diversi. I bus delle linee che hanno tratte cittadine lunghe sono di colore blu; quelli che coprono tratte più brevi e che fermano dinanzi alle stazioni delle metro, sono verdi; i pullman che percorrono tragitti solo all’interno di un determinato quartiere sono gialli, mentre gli autobus express che collegano la città alle periferie sono rossi. Questi ultimi sono molto simili ai nostri pullman.
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I colori assegnati agli autobus hanno anche un loro significato. A simboleggiare il colore del cielo sopra Seoul e dell’Han River è il blu. Il verde rappresenta le montagne che circondano la città, mentre il giallo figura la dinamicità della capitale e il rosso ne rappresenta l’energia e la velocità. È proprio quest’ultima una caratteristica dei bus delle città coreane. Gli autisti devono essere sempre in orario sulla tabella di marcia e questo, soprattutto nelle ore di punta, è un’impresa spesso non facile. Il viaggio in autobus diventa così una vera e propria avventura, una prova di sopravvivenza!
Pensate che, per non perdere secondi preziosi, spessissimo alla fermata l’autobus arriva già con le porte aperte e i passeggeri devono essere velocissimi a salirvi. Ancora più rapidi bisogna essere ad aggrapparsi a qualcosa. Alla ripartenza o nelle frenate improvvise – vere e proprie inchiodate –, infatti, il rischio di cadere è alto!
Di tutto ciò sono testimone diretta, poiché per recarmi in ufficio, prendo l’autobus ogni giorno. 😊
Poiché, come vi dicevo, il numero delle linee è elevato, sono molti anche gli autobus che si fermano alla stessa fermata. Qui c’è un monitor coloratissimo che mostra in tempo reale lo stato della linea. Sul video il viaggiatore può vedere a quante fermate di distanza si trova l’autobus e quanti minuti mancano al suo arrivo.
Attenzione però! Proprio perché a ogni fermata si fermano molti autobus, non sempre chi attende deve salire su quello che arriva. Onde evitare che l’autista tiri diritto per non fermarsi inutilmente, vi consiglio di alzare la mano come si fa per chiamare i taxi a New York. 😊
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Come in metropolitana – avete letto il mio articolo? In caso contrario lo trovate QUI –, anche sugli autobus spesso i sedili hanno colori diversi in base alle persone alle quali sono destinati. In un angolo del bus ci sono sempre un cestino o un secchio per la spazzatura, che i viaggiatori utilizzano diligentemente. In prossimità delle porte, poi, è affissa la foto dell’autista corredata del suo nome e della licenza di guida.
Il viaggio in autobus è spesso rallegrato dalla musica proveniente dalla radio o dagli schermi tv installati sul mezzo. Questi ultimi mandano in onda anche simpatici cartoons che ricordano le norme comportamentali da seguire sui mezzi pubblici. Tra queste ci sono: il salutare con un inchino l’autista, il non parlare al telefono a voce alta e il non mangiare o bere a bordo.
Sugli autobus più moderni è possibile trovare anche postazioni dove ricaricare il proprio telefono cellulare.
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Uno degli autobus che percorre spesso per le strade e attraversa i quartieri delle grandi città è senz’altro lo scuola bus. Qui in Corea del Sud, però, lo scuolabus non è utilizzato solo per condurre i bambini a scuola. Il suo compito è anche quello di accompagnarli nelle diverse strutture presso le quali i giovanissimi studenti svolgono attività extrascolastiche, praticamente obbligatorie in questo Paese. Non è raro, infatti, vederli, anche a tarda sera, sostare in attesa di riportare a casa – finalmente dico io – i piccoli studenti.
Uno scuolabus
Autore: Stefania Frioni
Madre single di una ventitreenne e Milanese imbruttita da sempre. È orgogliosamente di sangue misto, metà lombarda e metà siciliana. Ama definirsi una lettrice seriale, adora ballare il latino-americano ed è, a tempo perso, cantante dilettante. Cosa quest’ultima che ha fatto con suo padre, finché l’ha avuto vicino. È fortemente appassionata di viaggi e di tutto ciò che è arte. Dopo essersi diplomata presso il Liceo Linguistico Internazionale Oxford di Milano, sceglie di iscriversi alla Facoltà di Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano La Statale. Il suo sogno era diventare commissario di Polizia, ma il desiderio d’indipendenza la porta a cercare subito un lavoro. Impiego che la appassiona a tal punto da farle lasciare l’università a metà percorso per dedicarsi alla carriera. Ormai Sales Manager per una multinazionale di elettronica, nel 2022 decide di mollare tutto, anche il suo Paese, e di trasferirsi in Corea del Sud per raggiungere la figlia. “A ogni problema c’è una soluzione” è il motto che la accompagna da sempre. Vedi tutti gli articoli di Stefania Frioni
Grande Stefy! Articolo, come sempre chiaro e esplicativo della realtà coreana di tutti i giorni. Questo è quello che interessa sapere a chi nn si considera un turista mordi e figgi!! Continua a farci conoscere questa parte dell’Asia che prima o poi visiterò un abbraccio
Bravissima, tutto interessante quello che racconti e scritto bene, complimenti