Re Jeongjo di Joseon (조선 정조)

Il Rinascimento coreano di un sovrano illuminato, simbolo di pietà filiale

di Gabriele Discetti

Re Jeongjo nacque il 28 ottobre 1752 col nome di battesimo Yi San (이산).

Ventiduesimo re della dinastia Joseon, per il suo impegno nel riformare e rimodernare la struttura amministrativa del regno di Corea, fu soprannominato Jeongjo il Grande.

Jeongjo era il figlio del principe Sado, condannato a morte da suo padre re Yeongjo, e della dama Hyegyeong. Molte notizie della vita di queste tre figure storiche provengono da “Le memorie di lady Hyegyeong”, autobiografia della donna.

L’astio della corte per Sado influenzò molto la crescita del piccolo Yi San al quale il nonno vietò di vedere il padre sin da piccolissimo.

Quando il principe Sado morì, il principe Hyojang, fratello di Sado, e la principessa consorte Hyosun adottarono il piccolo Yi San. Il bimbo divenne così il legittimo erede al trono. Considerando Yi San il figlio di un pazzo psicopatico, la corte non gradì tale scelta, soprattutto la fazione Noron. Quest’ultima tentò di spianare la strada verso il trono ai fratellastri di Yi San: i principi Eunjeon, Euneon ed Eunshin.

Per rafforzare la posizione di Yi San, nel 1775 re Yeongjo lo nominò suo reggente sostitutivo, tenendo però per sé il controllo dell’esercito. L’anno seguente re Yeongjo morì, così il 10 marzo 1776 Jeongjo divenne re.

Jeongjo si impegnò sin dal primo giorno del suo regno a riabilitare il nome del padre e allontanò dalla corte i rivali che ne avevano causato la morte.

Si dice che re Joengjo abbia spostato la corte a Suwon per essere più vicino alla tomba del padre. Fu per custodire la tomba di Sado che fece costruire la fortezza di Hwaseong. Inoltre elevò la madre al titolo di regina. Queste decisioni di Jeongjo gli causarono molte inimicizie e periodi turbolenti, superati grazie all’appoggio dei suoi funzionari di fiducia Hong Guk-yeong e Kim Chong-su.

Nel 1776, la fazione Noron tentò un colpo di stato militare, fallendo miseramente. Per tale motivo, re Joengjo fece arrestare e condannare a morte molti membri dei Noron, ma anche il suo fratellastro, il principe Eunjeon.

Una volta messi da parte i problemi interni, il regno di Jeongjo divenne un vero rinascimento per la dinastia Joseon.

Mappa militare della fortezza di Hwaseong del 1795

Allo scopo di formare culturalmente e politicamente i nuovi funzionari del regno, re Jeongjo creò la biblioteca nazionale, la Kyujanggak. Inoltre aprì l’accesso alle cariche statali anche a coloro il cui stato sociale precludeva qualsiasi carriera nell’amministrazione.

Ovviamente tale accesso era sempre subordinato al possesso di un certo patrimonio che permettesse l’istruzione dei figli. In ogni caso fu un impulso non indifferente per lo sviluppo della cultura popolare del periodo Joseon.

Biblioteca reale Kyujananggak – Fonte foto (2)

Re Joengjo era profondo conoscitore del Neo-Confucianesimo, della cultura umanista, della filosofia e dedito alla scrittura. Negli ultimi anni di vita organizzò il matrimonio del secondo figlio Sungjo, erede al trono, al quale tuttavia non poté assistere. Morì, infatti, nel 1800 a soli quarantasette anni, in circostanze ancora oggi oscure. Jeongjo fu seppellito con sua moglie, la regina Hyoui, nella tomba reale di Geonneung nella città di Hwseong.

Fortissimo fu però il legame del re Jeongjo con la sua concubina, la nobile consorte reale Uibin Seong del clan Changnyeong Seong, madre del principe Munhyo.

Figlia di Seong Yun-u e della seconda moglie Lady Im, Uibin nasce in una famiglia povera. Il matrimonio con Lady Im inserì però Soeng Yun-u negli ambienti di corte, poiché la donna era figlia di un funzionario statale. L’uomo divenne così un ufficiale dell’esercito e questo portò un miglioramento significativo alla vita socio-politica della famiglia. Fino a quando, nel 1761, Seong Yun-u, accusato di appropriazione indebita, si dimise.

Uibin Seong diede quattro figli al re Jeongjo, morendo durante l’ultimo mese della sua quinta gravidanza. Re Jeongjo le dedicò un epitaffio con il quale dichiarò tutto il suo amore per lei, definendola l’unica donna che avesse mai amato.

Oltre a ciò, nel luogo di sepoltura della sua amata Re Jeongjo piantò ben ventiseimila alberi. Questo luogo oggi è noto come Hyochang Park, nel distretto Yongsan di Seoul.

Hyochang Park – fonte foto (1)

La storia d’amore tra re Jeongjo e la concubina reale Uibin è stata raccontata in numerosi Drama storici. Quello più recente e di grande successo è senza dubbio The Red Sleeve, andato in onda nel 2021. Nella serie a interpretare re Jeongjo è Lee Jun-ho, idol membro della boy band 2PM, dedito da tempo con ottimi risultati anche alla carriera d’attore. Nelle vesti della concubina reale Uibin, invece, troviamo la bravissima ex attrice bambina Lee Se-young. Come dicevo, The red Sleeve è stato un Drama che ha riscosso enorme successo in Corea e non solo. Gli sono stati riconosciuti ben ventidue premi, tra cui quello come miglior attore a Lee Jun-ho, miglior attrice a Lee Se-young, miglior coppia, miglior sceneggiatura e quello di Drama dell’anno.

Immagine tratta dal Drama del 2020 “The Red Sleeve”

The Red Sleeve ha fatto innamorare gli spettatori di tutto il mondo della storia raccontata. Dopo la visione della serie, molti coreani hanno comprato libri su Jeongjo il Grande e il romanzo omonimo da cui il Drama è tratto. I fan stranieri, invece, hanno cercato di studiare i dettagli della storia narrata nella serie per comprenderne meglio i dettagli. Particolari che spero di aver svelato, almeno in parte in questo mio articolo. C’è da dire che la serie è molto romanzata e pare abbia creato un po’ di perplessità nel pubblico coreano per come sono stati trattati alcuni aspetti storici. Ciò che purtroppo è certo e che la storia d’amore tra Jeongjio e Uibin non ebbe un happy ending nella realtà, proprio come nel Drama.

Ti piace? Condividilo! ;)

Il principe Sado di Joseon (사도)

Principe folle o malcapitata vittima degli intrighi di corte?

di Gabriele Discetti

Nato il 13 febbraio del 1735 con il nome Yi Seon (이선), il principe Sado era il secondogenito del re Yeongjo. Figlio di una concubina del re, a cento giorni dalla nascita, la regina Jeongseong lo adottò e il bimbo crebbe lontano dalla sua madre biologica.

Nel 1728, al momento dell’adozione, il principe ereditario Hyojang era morto e Sado divenne così il legittimo erede al trono. Le leggende narrano che il principe Sado fosse un prodigio: a quattro mesi già camminava e a due anni era in grado di scrivere sessanta ideogrammi. Tuttavia il suo rapporto col padre fu perennemente burrascoso e complicato. Il re puniva di frequente il giovane principe, rimproverandolo anche dinanzi a tutta la corte. Inoltre la sua madre biologica era rigida quanto il padre, perciò terrorizzato e ansioso alla loro presenza, Sado cercava di evitarli entrambi.

Nel 1743 re e regina scelsero come sua futura moglie la dama Hong, figlia dello studioso Hong Bong-han. Il 27 aprile 1744 Sado e la dama Hong si sposarono e la sposa assunse il nome Hyegyeong e il titolo di principessa.

Il principe Sado aveva appena dieci anni quando cominciò a mostrare segni di una strana malattia che lo portava a perdere spesso conoscenza.

L’anno seguente, il 1746, Sado si trasferì con la moglie nella residenza della madre, dove lo istruirono all’utilizzo della spada e dell’arco. In questo periodo poté stringere un rapporto più stretto con la madre e le sorelle. In particolare con la principessa Hwahyeop, che era poco gradita al padre, al pari del principe Sado.

Il principe Sado in un antico ritratto

Quando, nel 1749 ottenne il potere di prendere decisioni amministrative, Sado aveva quindici anni, ma il suo operato risultò sempre deludente agli occhi del padre. Addirittura, fino al 1756, gli vietò di partecipare a eventi di corte e di visitare le tombe degli antenati.

Nel 1750 nacque il suo primogenito Yi Jeong, che purtroppo morì due anni dopo. Il secondogenito nacque nel 1752 e anch’egli morì, a tre settimane di vita, di morbillo. Malattia che uccise anche la principessa Hwahyeop.

In questi anni la salute del principe Sado ne risentì molto.  Minata sia dai lutti, sia dall’aver scampato per poco la morte a causa del morbillo. Cominciò anche a soffrire di disturbi mentali e allucinazioni.

Il primo episodio di allucinazioni avvenne nel 1752 quando, dopo la lettura del testo taoista Okchugyeong, Sado giurò di aver visto il dio del tuono. Da quel momento in lui maturò il terrore dei tuoni e la paura che il padre potesse incolparlo di tutti i temporali invernali. L’instabilità mentale crebbe col passare degli anni, sebbene negli incontri ufficiali il principe apparisse in condizioni normali. Nel 1753 mise incinta una dama di corte. Temendo la reazione del padre, tentò di costringere la donna ad abortire, ma fallì e a quel bambino ne seguì un altro, nel 1755.

In quello stesso anno la madre biologica di Sado si ammalò, ma per ordine del re il principe non ebbe il permesso di vederla. Tale privazione ebbe ripercussioni sulla sua salute mentale.

Nel 1756, durante una visita ufficiale il re trovò il figlio in completo stato confusionale. Tuttavia, non comprese lo stato di salute mentale del figlio e, ritenendolo semplicemente ubriaco, lo rimproverò con veemenza. Una volta che il re ebbe abbandonato la residenza di Sado, in preda alla follia il principe diede fuoco al palazzo.

Nel 1757 Sado perse, a distanza di un mese, sia la madre biologica sia quella adottiva. La sua instabilità sfociò in violenza efferata contro i suoi servitori e gli eunuchi di corte. Non di rado, infatti, per sfogare la sua rabbia uccise il personale del palazzo e stuprò dame di corte.

All’ennesimo rimprovero del padre, Sado si gettò in un pozzo e una guardia lo salvò in extremis. Come tutti coloro che lo circondavano, neanche la sorella minore e la moglie erano dispensati dai suoi scatti di violenza. Dal 1760, per nascondere i lividi lasciati da Sado, la moglie evitò gli eventi di corte.

Nel 1760 Sado contrasse la malaria e, sebbene fosse proibito alla corte coreana, cominciò a bere alcol oltre che a organizzare feste baccanali. Tra i nuovi hobby del principe vi era quello di girare in incognito per la capitale e mutilare medici reali, personale di corte e servitori. Si calcola che più di cento persone morirono per mano sua.

Una riproduzione della madia per il riso nella quale fu rinchiuso il principe Sado

Il 14 giugno 1762 il re ricevette un resoconto della condotta del figlio Sado dal ministro Na Gyeong-eon. Per questa soffiata al re, il principe Sado sospettò del marito della defunta sorella Hwahyeop e minacciò di ucciderne il figlio, senza però mettere in atto il proposito.

Diversamente andò un altro episodio. Dopo un alterco con un funzionario di corte, il principe giurò di ucciderne il figlio. Stavolta Sado si introdusse realmente a palazzo per portare a termine il suo intento. Per sua sfortuna l’intrusione fu considerata un tentativo di attentare alla vita di re Yeongjo.

La consorte del re implorò il sovrano di prendere provvedimenti. Dal momento che le regole di corte vietavano di profanare il corpo di un reale, il re non poté attentare alla vita del figlio. La soluzione fu però presto trovata.il proposito

Il 4 luglio 1762 re Yeongjo depose Sado e gli ordinò di entrare in una madia per il riso e la fece chiudere con una corda. La notte del settimo giorno Sado smise di rispondere. L’indomani il re ordinò di riaprire la madia e il principe fu dichiarato morto.

Dopo il suo funerale, ordinò di giustiziare tutti i servitori di Sado.

Dopo la morte del figlio, re Yeongjo gli diede il titolo di Sado, nome che significa “Grande sofferenza quando si pensa a lui”. Da quel momento e per tutta la durata del suo regno, proibì a tutti anche solo menzionarne il nome. Tuttavia, nel 1776, il figlio di Sado, Yi San, salito al trono col nome di Jeongjo, ridiede legittimità al nome del padre e uccise tutti i responsabili della sua morte.

Nel XIX secolo le memorie scritte della principessa Hyegyeong confutarono la tesi dell’instabilità mentale di Sado, che resta tuttora oggetto di dibattito. Il principe potrebbe infatti essere stato vittima di una cospirazione politica ordita dai suoi avversari.

Negli anni diversi Drama e film hanno raccontato la storia del principe ereditario Sado. Tra questi la serie del 2014 The secret Door, visibile su Viki. Il drama, interpretato da Lee Je-hoon, nei panni di Sado, Han Suk-kyu, nelle vesti di re Jeongjo e Park Eun-bin che interpreta Lady Hyegyeong. The secret Door  racconta la storia dal punto di vista del presunto complotto contro Sado e di come le prove contro di lui siano state costruite. La serie racconta anche la vita adulta di sua moglie Lady Hyegyeong.

Non si può non citare il film del 2015 The Throne, vincitore di decine di premi. Tra questi ben tre, tra cui quello come miglior film, ai trentacinquesimi Korean Association of Film Critics. È stato, inoltre, selezionato come voce sudcoreana per il miglior film in lingua straniera all’88° Academy Awards , senza però ottenere una nomination. The Throne ha un cast d’eccezione. I ruoli del principe Sado e di suo padre Re Jeongjo sono affidati rispettivamente a Yoo Ah-in e a Song Kang-ho. Quest’ultimo, premio Oscar con Parasite, ha vinto la Palma d’oro come miglior attore al Festival di Cannes del 2022.

The Throne racconta il vissuto del principe Sado (Yoo Ah-in), iniziando dalla sua lunga agonia, chiuso nel baule di riso sigillato da suo padre. Narra poi la vita dello sfortunato principe attraverso diversi salti temporali spiegando come il destino di Sado lo abbia portato a quella madia colma di riso. Il film è incentrato sul rapporto difficile tra padre e figlio e molti degli eventi storici  descritti sono reali, come riferito da Lady Hyegyeong. Il film mostra  anche l’infanzia del figlio di Sado fino alla sua ascesa al trono come  re Jeongjo, interpretato da So Ji -sub. The Throne è presente suViki, anche se attualmente non è disponibile per la visione in Italia.

Fonti: (1), (2)

Il Trailer del film The Throne

Ti piace? Condividilo! ;)
error: Content is protected !!