My Mister – My Ajusshi (나의 아저씨)

Un drama che emoziona senza far uso di cliché. Una storia che racconta le difficoltà del vivere quotidiano, dove i sentimenti, la libertà e il respiro spirituale dell’individuo,vengono messi a tacere.

di Maria De Riggi

Titolo: My Mister –   (나의 아저씨)

Genere: drammatico

Regia: Kim Won-seok

Sceneggiatura: Park Hae-Young

Paese di produzione: Corea del Sud

Numero episodi: 16  di 80/90 minuti

Anno di trasmissione in patria: 2018

Dove vederlo: Viki

Main Cast:

Lee Sun-kyun (Park Dong-hoon)

IU (Lee Ji-an)

Kim Gyu-ri (Lee Ji-an bambina)

Go Doo-shim (Byun Yo-soon)  

Park Ho-san (Park Sang-hoon)

Song Sae-byeok (Park Ki-hoon)

Lee Ji-ah (Kang Yoon-hee)

Jung Young-joo (Jo Ae-ryun)

Son Sook (Lee Bong-ae)

Kim Young-min (Do Joon-young)

My Mister è un kdrama diverso dal solito che emoziona senza far uso dei tipici cliché. È una storia realistica, cruda per certi aspetti, che parla delle difficoltà del vivere quotidiano, dove spesso i sentimenti vengono messi a tacere. Un racconto nel quale, per convenzione o per seguire criteri sociali, la libertà e il respiro spirituale dell’individuo vengono lesi. Nel corso della storia emergono valori come la gentilezza, la bontà e l’onestà che conferiscono colore a vite che possono apparire prive di senso.

Quando si è troppo buoni, spesso si è considerati stupidi, peggio ancora deboli. Non si possiede la grinta necessaria per contrastare la cattiveria e chi è privo di scrupoli.

Inaspettatamente le persone “buone” possono nascondere dentro di sé una forza straordinaria.

Cosa può accadere se a una ragazza che non ha mai ricevuto un solo gesto di gentilezza, viene tesa una mano?

La gentilezza è una forza che fiorisce nel cuore della persona che la riceve e in alcuni casi può salvare una vita.

Lee Ji-an (IU) è una ventunenne che vive in una misera stanzetta e accudisce la nonna malata e sordomuta. Viene assunta temporaneamente, per piccoli lavori d’ufficio, in un’importante società di costruzione la “Saman E&C”, dall’ingegnere Park Dong-hoon (Lee Sun-Kyun) che è sposato con una bellissima donna che fa l’avvocato. La vita dell’uomo sembra idilliaca. In realtà il rapporto con la moglie è freddo, il loro unico figlio studia all’estero e lui deve aiutare la famiglia in difficoltà. I suoi due fratelli sono disoccupati e vivono con la madre.

“È ora di tagliare l’albero della sofferenza. Un seme germoglierà e diventerà il tuo albero. Così quando il vento soffierà, tu potrai stenderti su di lui e riposare. E adesso sorridi e basta.” (Ost – Forest – Ji Sun)

Tutto si complica a causa delle imminenti votazioni per la rielezione dell’amministratore delegato.
Il consiglio è diviso a metà tra sostenitori e oppositori di quello attualmente in carica, Do Joon-young. Per avere la maggioranza, Do Joon-young decide d’incastrare il direttore Park Dong-woon per corruzione e licenziarlo, facendogli arrivare una tangente.
Per uno scambio di nomi, il pacchetto viene consegnato all’ingegnere Park Dong-hoon, invece che a Park Dong-woon.
Lee Ji-an venuta a sapere delle manovre dell’amministratore delegato e della relazione di questi con la moglie di Park Dong-hoon, decide di approfittare della situazione. Si coalizza con Do Joon-yong, offrendosi di sbarazzarsi sia del Direttore Park, sia di Park Dong-hoon, in cambio di denaro, per pagare gli strozzini che da tempo le rendono la vita insostenibile.

Lee Ji-an è una ragazza che non sa cosa sia l’amore, l’unica luce della sua vita è la nonnina. Nessuno l’ha mai trattata con considerazione, è costretta a sopravvivere in tutti i modi possibili. È scontrosa, non sorride mai. Il suo viso è inespressivo, gli occhi sono privi di vitalità. Guardandola, si avverte prepotente il senso di sconfitta.

Così per fare qualche soldo, accetta di spiare Park Dong-hoon per farlo licenziare, installando di nascosto un app sul suo cellulare. In tal modo riesce a intercettare ogni conversazione, messaggio o spostamento.

Lee Ji-an inizia a conoscere quest’uomo straordinario nella sua vita ordinaria. Un uomo che nasconde, come lei, una grandissima sofferenza. Una brava persona che dona gentilezza in maniera spassionata. Ne viene colpita nel profondo, perché non ha mai conosciuto nessuno come lui.

Non potrà fare a meno di provare dei sentimenti molti forti, nonostante la differenza di età.

Incomincerà ad amare ogni suo respiro, ogni suo passo.

Dal canto suo, Park Dong-hoon cercherà di prendersi cura della ragazza. Come adulto si sente responsabile nei suoi confronti. Alla fine comprenderà che, invece, è la stessa ragazza che lo ha protetto.

Lei gli insegnerà a essere più combattivo, a far valere i suoi principi. Lui le farà capire che nella vita esistono le brave persone che donano incondizionatamente. Due dolori che si comprendono e si risanano.

Entrambi arrivano alla conclusione che bisogna cercare di conquistare ogni attimo di felicità. Solo in questo modo si può ripagare chi ci vuole bene.

In questo drama, dunque, non ritroviamo una classica storia d’amore, ma qualcosa di più profondo. Si parla di anime che si riconoscono e si amano, trascendendo il contatto fisico.

My mister racconta anche la storia dei fratelli di Park Dong-hoon, piegati dalle vicissitudini quotidiane.

Uno ha dovuto abbandonare il sogno di fare il regista, l’altro, mollato dalla moglie, sente che la sua vita è un’eterna sconfitta. Decidono di aprire un’impresa di pulizie e vi riverseranno la loro energia, cercando di fare il meglio possibile, per ritrovare un po’ di rinnovata fiducia.

Li unisce un profondo legame fraterno. Infatti si mandano spesso a quel paese “da buoni fratelli”, ma poi insieme soffrono, combattono, gioiscono. La sera si incontrano con Park Dong-hoon e con alcuni amici del quartiere in un bar gestito da un’amica comune per bere e discutere. Solitudini che si ritrovano, che si legano e si sostengono.

Le OST sono eccellenti e accompagnano in modo perfetto l’intera atmosfera del drama. “Adult” cantata da Sondia e “Forest” di Ji Sun sono le mie preferite.

Il k-drama My Mister è stato un successo commerciale e di critica, costantemente in cima alla classifica degli ascolti nella propria fascia oraria. Ha ricevuto il plauso della critica per la sceneggiatura, la regia e le interpretazioni degli attori.

CURIOSITA’

Nel corso dell’intero drama si nota una grande attenzione sia per la fotografia che per l’uso della luce.

I primi episodi sono pervasi da tonalità scure, tanto che alcuni fotogrammi sembrano in bianco e nero. Nella seconda metà del drama, tutto inizia essere più luminoso fino ad arrivare agli ultimi episodi dove la luce illumina ogni scena e i colori diventano vivi e brillanti.

Si parte da una cameretta buia che trasmette una sensazione di freddo e si arriva su una strada rischiarata dal calore avvolgente della primavera. La fine come preludio di un nuovo inizio.

La mia valutazione
10/10
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Autore: Maria

È nata a Solothurn, in Svizzera, ma vive in provincia di Napoli. È Pittrice e autrice di prosa e versi. Ha pubblicato numerosi racconti e poesie in varie antologie. Esordisce nel 2016 con il romanzo I Cavalieri della Vita edito da Eve Edizioni. Sempre nel 2016 partecipa all’antologia Sposa per sempre ispirata alla leggenda di Pascualita, la sposa cadavere di Chihuahua. Nel 2020 pubblica il romanzo per ragazzi Un Ponte tra noi - Morgana e i mille mondi, edito da Tomolo Edizioni.

3 pensieri riguardo “My Mister – My Ajusshi (나의 아저씨)”

  1. Ancora sento dentro le orecchie il respiro di lui che lei ascolta attraverso il telefono spia. Un respiro stanco che sa di disperazione, stanchezza , mal di vivere.
    I fratelli eccezionali nel loro essere diversi e anticonvenzionali.

    1. Concordo. “My Mister” è un drama con una storia ricca di significati, dove vengono messi in rilievo i veri valori della vita.

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